Irenè Effe: Quella volta che andai a Firenze passando per Pisa e tornai a Barcellona piangendo
Irenè Effe: Come se ci fossimo conosciute in centro Italia negli anni novanta
Irenè Effe: Eravamo amici, no?
Irenè Effe: Pensavo fosse amore, invece era solo come mi guardava.
Irenè Effe: La tua pelle di mandorla.
Irenè Effe: Opulenza delle grandi capitali.
Irenè Effe: Sovietico
Irenè Effe: Tutti uguali questi palazzi, di nuovo.
Irenè Effe: Prima che mi esplodesse l'Olympus in mano.
Irenè Effe: Feci questa foto in un momento di imbarazzo, perché c'era il ragazzo di cui mi ero appena innamorata che mi stava guardando. Pensavo che saremmo rimasti insieme per tutta la vita; poi invece quando ho sviluppato questo rullino lui non c'era già più.
Irenè Effe: Mi piaceva il cielo.
Irenè Effe: Anni luce fa
Irenè Effe: Fuoco, Nerone e Villa Borghese.
Irenè Effe: Nei meandri del mio hard disk.
Irenè Effe: Eravamo io e te.
Irenè Effe: Salto spazio-temporale di 8 anni. Click. Abbasso lo sguardo e lo getto alla mia sinistra. Mi stavi fissando in quella maniera, ancora, dopo tutto quel tempo.
Irenè Effe: Quante volte ci siam passati avanti e quante poche volte hai girato lo sguardo con curiosità, lì, al Verano.
Irenè Effe: Appena sveglia, faceva un caldo atroce.
Irenè Effe: Il cielo di Torino da lì.
Irenè Effe: Anfore appese su di un filo invisibile.
Irenè Effe: Acquarello del Po
Irenè Effe: Mi vengono in mente le isometrie ma non credo ci azzecchi qualcosa.
Irenè Effe: Un vecchio, su una panchina, mi ha detto di fare una foto al mare.
Irenè Effe: Quanto mi piacevano queste casette colorate quando ero piccola; le vedevo passarmi affianco lungo la statale mentre andavo al mare con mamma il sabato mattina, a bordo della Fiat 127.
Irenè Effe: Questa foto è davvero una gran cafonata.
Irenè Effe: Tu eri a lavoro; ed io ti aspettavo, cercando di mimetizzarmi tra la fauna e la flora romagnola.
Irenè Effe: Via Del Gazometro; era prima mattina.
Irenè Effe: Dettaglio contorto di Settimia Spizzichino.
Irenè Effe: Via del Porto Fluviale, ti osservano da ogni angolazione.
Irenè Effe: Ricordi sbiaditi di tre giorni confusi.