Inverno.:
Mangerò composta a tavola con mani giunte, parlerò con discrezione senza dar nell'occhio e dormirò come se fossi morta.
Inverno.:
Se avessi un tumore lo chiamerei Marla. Marla. Il taglietto sul tuo palato che si rimarginerebbe, se smettessi di stuzzicarlo con la lingua, ma non puoi.
Inverno.:
(..) il mio corpo cambiato non è più il mio corpo, è come penetrare al centro dell'universo. Però sempre mi sveglio, mentre sempre io voglio essere morto, perché io con la mia bocca resti sempre dentro la rete dei tuoi capelli.