Magnoli@: << là, dentro quella casa, la gente è tutta morta, non s’apre mai quella porta, mai mai mai >>.
Magnoli@: La gente passa e guarda, si ferma a mormorare:
Magnoli@: Rosicchiata dai tarli, ricoperta dalle tele dei ragni, nessun ti aprì da anni e anni, nessun ti spolverò,
Magnoli@: Grande portone oscuro trapunto da tanti grossissimi chiodi, il frusciare più non odi di sete a te davanti.
Magnoli@: Davanti alla mia porta si fermano i passanti per guardare, taluno a mormorare: << là, dentro quella casa, la gente è tutta morta, non s’apre mai quella porta, mai mai mai >>.
Magnoli@: tagliò il paesaggio, illividì ogni cosa in un polverìo d'acqua luminosa.
Magnoli@: Poi seminò la pioggia a piene mani tetti e vie di danzanti tulipani;
Magnoli@: Si vider donne lottare in un prato con gli angeli impauriti del bucato.
Magnoli@: Si udirono richiami disperati, tonfi d'imposte e d'usci sbatacchiati.
Magnoli@: Si cacciò avanti, lungo lo stradone, carta, foglie ed uccelli il polverone.
Magnoli@: Di nubi grigie a un tratto il ciel fu sporco; e il tuono brontolò con voce d'orco.
Magnoli@: C'era, mal visto nel luogo, un fanciullo. Le sue speranze assieme alle faville del focolare si alzavano. Alcuna - guarda! - è rimasta.
Magnoli@: C'era, nel mezzo una tavola dove versava antica donna le provviste. Il mattarello vi allungava a tondo la pasta molle.
Magnoli@: C'era, un po' in ombra, il focolaio; aveva arnesi, intorno, di rame. Su quello si chinava la madre col soffietto, e uscivano faville.
Magnoli@: oltre i vetri rotti della finestra liberava il suo spavento.
Magnoli@: e la gallina entrata di soppiatto a beccare la nostra polenta, nel volo incerto
Magnoli@: Rotolavano i nostri stracci a piedi nudi col cane sul pavimento di terra
Magnoli@: Era piena di voci e di grida che si faceva fatica a sentire, la vecchia cucina nera di tempo e di fumo.
Magnoli@: e mio padre e mia madre riempiono il loro tempo inutile col sonno muto di vecchi soli.
Magnoli@: Il fuoco brucia ogni sera l'ultima brace e il lungo silenzio della grande cucina rifatta,
Magnoli@: Solo una ventarola arrugginita in alto, su la torre silenziosa, che gira, gira interminabilmente.
Magnoli@: Tanta è la pace in questa intisichita villa che sembra quasi che ogni cosa sia veduta a traverso d'una lente.
Magnoli@: La circonda una siepe, e par murata, di amaro bosso, e l'ombra alla pineta da tempo più non rompe né inquieta la ciarliera fontana disseccata.
Magnoli@: da tempo immemorabile, segreta e chiusa come il cuore d'un poeta che viva in solitudine forzata.
Magnoli@: So d'una villa chiusa e abbandonata