Jighen: "Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante." [matera #1]
Jighen: "In quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto." [matera #2]
Jighen: "Le facciate di tutte le grotte, che sembrano case, bianche e allineate, pareva mi guardassero, coi buchi delle porte, come neri occhi." [matera #3]