dalianera:
Le unghie sono sporche, le palpebre pesanti, il viso reso torpido e torbido dal vino.
dalianera:
Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol essere lieto sia di doman non v'è certezza.
dalianera:
Le guance arrossate, le labbra tumide, le unghie sporche, la frutta bacata o mezza marcia. È un torpido e assonnato garzone d'osteria romanesca, incoronato a caso da pampini d'ogni colore.
dalianera:
Nei riflessi del vino vi è la traccia di un autoritratto, invisibile a occhio nudo.
dalianera:
Il mito dionisiaco, qui carico di simboli filosofici e religiosi, è rivissuto con sensualità e crudo realismo: con un calice di lusso (l'unico rimasto nell'osteria?) tenuto leziosamente con la sinistra (da un mancino ma perché ritratto nello specchio).
dalianera:
La giovane divinità, questa volta dall’apparenza molto meno ammaliante e ambigua del Bacchino malato, pare riproduca i lineamenti di Mario Minniti, uno dei tanti amici pittori che Merisi utilizzerà come modelli.
dalianera:
La Medusa dai capelli di vipera muta in sasso chi la guarda.
dalianera:
Fuggi, ché se stupore agli occhi impetra, ti cangerà anco in pietra.
dalianera:
«Volgiti 'n dietro e tien lo viso chiuso; ché se 'l Gorgón si mostra e tu 'l vedessi, nulla sarebbe di tornar mai suso».
dalianera:
Qui siamo invitati da Bacco a partecipare a un brindisi e, magari, dopo una bella sbronza, a stenderci con lui.
dalianera:
Con chioma avvelenata, di mille serpi armata. Ma Perseo, soccorso da Atena, astutamente la indusse a specchiarsi nel proprio metallico scudo e ad autopietrificarsi.
dalianera:
Quale pittura ethica è monito a "stare armato contro le lascivie del mondo, che fanno gli uomini divenir sassi".
dalianera:
Sollecitato dal cardinal Francesco Maria del Monte, che vuole farne dono al granduca di Toscana Ferdinando I, Caravaggio torna ad affrontare il tema del Bacco.
dalianera:
È scudo da combattimento da mostrare in faccia al nemico per pietrificarlo e sbaragliarlo. Perché per noi cristiani il serpente è il diavolo tentatore, e Gorgone è cielo che ha un diavolo per capello.
dalianera:
Nel mito antico Medusa è l'anguicrinita: colei che ha una chioma fatta tutta da mostruose e velenosissime serpi con cui pietrifica chiunque la fissi.
dalianera:
È con sapienza illusionistica che qui rovescia la convessità dello scudo in concavo vassoio in cui l'eroe ha deposto la vivezza mortale del capo mozzato. Sbalorditivo.
dalianera:
È stato ipotizzato che il volto del giovane dio del vino ritragga il pittore siciliano Mario Minniti.
dalianera:
Sebbene questo dipinto sia considerato una copia antica di un'opera di Caravaggio, esso si presenta di interesse sia per la sua ottima qualità pittorica, sia perché documenta uno dei dipinti più copiati e replicati del Merisi.