dalianera:
Io e lui siamo della stessa pasta. Gli ho dedicato tre quadri. Studia la sua vita. E impara a memoria questo suo monito: "Chi pensa spesso alla morte non si cura di nulla".
dalianera:
Dall'alto irrompe un angelo portando la palma del martirio alla mano protesa di Matteo. La luce scolpisce nitidamente l'urlo del fanciullo che, sulla destra, fugge inorridito, mentre sull'altro lato la folla ondeggia sgomenta.
dalianera:
Il sacrificio simbolico della Messa che Matteo stava celebrando si conclude e si esplica nel cruento avvenimento, che fa esplodere un tumulto di luce.
dalianera:
Lampeggia il suo sguardo, mentre si gira ancora di schianto: nella stanza buia irrompe dall'alto un angelo alato, vestito d'un bianco radioso lenzuolo, e con le dita enumera e detta a M. la genealogia di Gesù.
dalianera:
La luce disegna un cuneo che squarcia la tenebra, facendo violentemente risaltare, al centro, il manigoldo che ha atterrato e trafitto Matteo ai piedi dell’altare; il sangue sgorga dal costato del Santo come da quello del Cristo.
dalianera:
La mia è un'arte militante, al servizio dell'ortodossia cattolica: no, non solo la grazia, ma anche la mia libertà di accettare questa luce oppure di girarle le spalle.
dalianera:
La Vocazione di S. Matteo equivale a una conversione. M., «pubblicano e peccatore», come dicono i Vangeli, fu redento dal Cristo che lo chiamò all’apostolato. Attraverso il ravvedimento, anche il reprobo può attingere alla luce di salvezza del Cristo.
dalianera:
il Santo ha assunto l’aspetto di un dotto, ispirato ma non materialmente condotto dall’angelo; questo non sta più al suo fianco, ma volteggia in alto. Il Santo si volge verso di lui, come sorpreso dalla voce divina, ma senza eccessiva meraviglia.
dalianera:
Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Nel nuovo dipinto la figura dell’Eterno scompare e al clamore della precedente versione subentra una straordinaria compostezza.
dalianera:
La potenza del Cavallo. La luce, emanata da una fonte invisibile, piove dall’alto e scivola sullo stupendo corpo del cavallo, che fa quasi da specchio, per inondare poi il corpo riverso e il volto abbagliato di Paolo.
dalianera:
La sua valenza simbolica è qui evidentissima: è la luce della Grazia che discende sul peccatore. La Chiesa di Santa Maria del Popolo è una sede dell’ordine agostiniano e per Sant’Agostino, massimo teorico della Grazia, la conoscenza è pura visione in Dio.
dalianera:
"Fattosi infra questi innanzi il più civile per apprestargli l’acqua benedetta, egli domandatogli a che ciò servisse, gli fu risposto per cancellare i peccati veniali: Non occorre! dissegli, perché i miei son tutti mortali".
dalianera:
Il quadro si legge da sinistra verso destra, secondo il senso della scrittura: dal trionfo della morte al trionfo della vita, dell'eternità.
dalianera:
"Già veggo il mio Cristo che a chiamare i pubblicani venne, i peccatori, come al primo apparir sgombra e rischiara la mente di Matteo".
dalianera:
Roberto Longhi, che più di chiunque altro ha contribuito a far riscoprire la pittura di Michele, amava definire i suoi dipinti «documenti primari» della storia dell’arte.
dalianera:
Qui, l'artista lavora con molteplici registri letterari, facendo riferimento ai Vangeli sinottici e alle loro interpretazioni. La luce simboleggia l'emanazione, lo strumento con cui Dio offre la possibilità di redenzione di tutti gli uomini.
dalianera:
Chi, io? Dici a me? Secondo il commento in versi di Marzio Milesi, amico del pittore, l’apparizione del Cristo «sgombra e rischiara» la mente di Matteo «ch’ingorda e cieca si stava al mondo in duri lacci avvolta».
dalianera:
La concezione poetica di un tema di vita dissoluta che si cangia ad un tratto per forza di un destino che sopravviene: la morte nello Holbein, il Cristo Salvatore nel Caravaggio.
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Il buco nel lobo destro, la lacrima sul viso e il bracciale bianco sul polso sinistro, trovo che siano punti di pittura di altissima "schola".
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Figlia di prostituta e anche lei prostituta, dall'età di dodici anni, con capelli lunghi e rossi, fu sicuramente la più sfortunata delle quattro amiche che compaiono nella vita del pittore. Il volto di Anna "Annuccia" Bianchini si trova in 4 dipinti.
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"Dipinse una fanciulla a sedere sopra una seggiola [...] e aggiungendovi in terra un vasello d'unguenti, con monili e gemme, la finse per Maddalena".
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Il pensiero di dipingere un po' dall'alto, a specchio inclinato, la povera ciociarella tradita, mentre, lagrimuccia sulla gota, profitta della inutile attesa per lasciarsi asciugare i capelli dal sole che filtra nella stanzetta smobiliata.
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Il 24.09.1600 Caravaggio firma il contratto per due tele da eseguire per monsignor Tiberio Cerasi.
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