dalianera:
Il dipinto proviene dal sequestro di diverse opere presenti presso la bottega del Cavalier d'Arpino del 1607 ed è considerato opera giovanile del maestro.
dalianera:
Laonde essendogli mostrate le statue più famose di Fidia e di Glicone acciocché vi accomodasse lo studio, non diede altra risposta, se non che distese la mano verso una moltitudine di uomini, accennando che la Natura l’aveva a sufficienza provveduto.
dalianera:
Carpe Diem. Cogli l'attimo, mordendo il frutto della vita.
dalianera:
"Era negligentissimo nel pulirsi; mangiò molti anni sopra la tela di un ritratto, servendosene per tovaglio mattina e sera".
dalianera:
Sollecitato dal cardinal Francesco Maria del Monte, che vuole farne dono al granduca di Toscana Ferdinando I, Caravaggio torna ad affrontare il tema del Bacco.
dalianera:
Una gitana finge di leggere la mano a un soldato sprovveduto, mentre in realtà gli sta sfilando dal dito un anello d’oro.
dalianera:
Quello di Narciso è uno specchio d'acqua in cui affoga l'uomo - l'artista - quando cade nell'autocompiacimento vanaglorioso in sé concluso, narcisistico appunto. Nell'auto-idolatria.
dalianera:
Le guance arrossate, le labbra tumide, le unghie sporche, la frutta bacata o mezza marcia. È un torpido e assonnato garzone d'osteria romanesca, incoronato a caso da pampini d'ogni colore.
dalianera:
Il mito dionisiaco, qui carico di simboli filosofici e religiosi, è rivissuto con sensualità e crudo realismo: con un calice di lusso (l'unico rimasto nell'osteria?) tenuto leziosamente con la sinistra (da un mancino ma perché ritratto nello specchio).
dalianera:
È stato ipotizzato che il volto del giovane dio del vino ritragga il pittore siciliano Mario Minniti.
dalianera:
Qui siamo invitati da Bacco a partecipare a un brindisi e, magari, dopo una bella sbronza, a stenderci con lui.
dalianera:
Nei riflessi del vino vi è la traccia di un autoritratto, invisibile a occhio nudo.
dalianera:
La giovane divinità, questa volta dall’apparenza molto meno ammaliante e ambigua del Bacchino malato, pare riproduca i lineamenti di Mario Minniti, uno dei tanti amici pittori che Merisi utilizzerà come modelli.
dalianera:
Le unghie sono sporche, le palpebre pesanti, il viso reso torpido e torbido dal vino.
dalianera:
"Fece alcuni quadretti da lui nello specchio ritratti. Et il primo fu un Bacco con alcuni grappoli d’uve diverse".
dalianera:
Sopra, il Cavalier D'Arpino ne "La Cattura di Cristo". Sotto, il genio.
dalianera:
Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol essere lieto sia di doman non v'è certezza.
dalianera:
Indizi di una estate che sta già scivolando verso la malinconia autunnale, quella frutta nella canestra. Il fascino della realtà bella e buona, ma che nasconde anche il germe della caducità.
dalianera:
Quanto alla sua iniziazione alla pittura, era avvenuta nel 1584 quando, come attesta un contratto, il tredicenne Michelangelo fu allogato per alcuni anni in Milano presso un maestro assai quotato, il bergamasco Simone Peterzano.
dalianera:
«Chiamò una Zingara, che passava à caso per istrada, e condottala all’albergo, la ritrasse in atto di predire l’avventure, come sogliono queste donne di razza Egittiana: fecevi un giovine il quale posa la mano con il guanto su la spada».
dalianera:
Compare qui la dialettica luministica cui il pittore rimase legato tutta la vita: la fonte di luce proviene da sinistra da una finestra fuori campo, illuminando il lato destro del giovane e parte dello sfondo.
dalianera:
È la prima immagine, quasi una fotografia, del giovane pittore, che doveva avere all'epoca circa 22 o 23 anni. È un volto particolare, crudo e spietato, ma che sembra bene corrispondere nei particolarissimi tratti somatici ai vari autoritratti.
dalianera:
Da quel volto incorniciato dai capelli corvini pare irradiarsi un ventaglio di luce. Le zone contrastanti di luce e di ombre danno al soggetto un particolare effetto di verità, la visione reale di un giovane che vende frutta nei mercati rionali.
dalianera:
Probabilmente Caravaggio realizza il Bacchino mentre sta lavorando come semplice assistente nella bottega del Cavalier d’Arpino.
dalianera:
Il soggetto è un giovane che offre della frutta esposta in un canestro di vimini. Rappresentato a mezza figura con una spalla sfrontatamente nuda, le labbra socchiuse e un appeal decisamente sensuale, la scena è a grandezza naturale.
dalianera:
Per focalizzare l'attenzione di chi guarda, il fondo è una parete vuota attraversata da un raggio di luce, dove si proietta solo l'ombra del giovane.
dalianera:
È il primo dei "quadretti da lui nello specchio ritratti", cioè dipinti utilizzando uno specchio, in pratica un autoritratto, che si ritiene eseguito, per il colorito pallido dell'incarnato, durante la convalescenza nell'ospedale della Consolazione.
dalianera:
La luce non è più quella quella universale, senza una direzione precisa, pura invenzione e inesistente in natura - utilizzata fino a quel momento dai pittori contemporanei; la fonte di luce solare proviene da una sorgente ben precisa.
dalianera:
Giovinezza bella, beata e... beota: una zingarella tanto graziosa quanto maliziosamente sorniona viene ritratta dal vero e sorpresa nell'attimo in cui legge la mano ad un giovanotto ingenuo.
dalianera:
La zingaretta mostra la sua furbaria con un riso finto nel levar l'anello al giovanotto. Il fatto che nel quadro l’anello appaia sul dito anulare della mano destra, anziché sinistra, potrebbe derivare dal fatto che egli riproduca la scena riflessa.