dalianera:
Con i suoi 134,28 piedi (41,5 m) di lunghezza, 43,99 piedi (13,8 m) di larghezza e 67,91 piedi (22,9 m) di altezza, la cappella ha le stesse identiche dimensioni dell’Heichal, il lungo parallelepipedo che formava la sezione posteriore del I Sacro Tempio.
dalianera:
La "disputa" (come dice il Vasari) teologica sul Corpus Domini (Sacramento): una transustanziazione mai vista prima. Divinarum rerum notitia. L’iscrizione che affianca la Teologia (il Bene) recita Divinarum rerum notitia, la rivelazione delle cose divine.
dalianera:
Il nicchione (con la enne) di Pirro Ligorio.
dalianera:
Mai sfidare il potere di una dea.
dalianera:
C'è una via di uscita per tutto. Anche da cotanta bellezza.
dalianera:
Ad avercelo, anche noi, un Angelo che ci passa a prendere dalle Patrie galere. Dicono gli Atti degli Apostoli che a Pietro, messo in galera da Erode, apparve un angelo che emana luce. Il ferro e il controluce della grata sono elementi di forza elegiaca.
dalianera:
Causarum cognitio (Cicerone). Al centro ci sono Platone e Aristotele, l'uno coi lineamenti di Leonardo, l'altro - forse - di Bastiano da Sangallo. In primo piano solitario c'è Eraclito, presunto ritratto di Michelangelo Buonarroti.
dalianera:
Con somma tensione in libera croce.
dalianera:
Arriva il Papa, coi due protettori di Roma che volteggiano per l'aere e per l'invasore barbaro Attila non ce n'è più.
dalianera:
Euclide, il grande geometra, con le sembianze del Donato Bramante, mentre spiega uno dei suoi teoremi (il sistema proporzionale?) chissà a chi. Sullo scollo della tunica, alcune lettere delle quali le uniche ben decifrabili sono RV: Raphael Urbinas.
dalianera:
Diogene, il solitario nichilista che se ne fotte delle emozioni. Solo la sospensione del desiderio dà la felicità.
dalianera:
Quando cacciarono dal Tempio, quel ladro sacrilego di Eliodoro. Giulio II della Rovere aveva fatto della difesa dell'autonomia e della libertà della Chiesa l'obiettivo principale del suo pontificato.
dalianera:
Tra Tolomeo e Zoroastro, ecco il suo autoritratto all'estrema destra dell'affresco. Con la sfera celeste è Zoroastro (forse Pietro Bembo o il Castiglione).
dalianera:
Numine afflatur (la Poesia è ispirata dalla Divinità). Il Parnaso è il monte sacro a Febo Apollo qui raffigurato in atto di suonare una lira.
dalianera:
Aggiunto in seconda battuta, per rispetto, nonostante la rivalità pittorica, ecco l'obliquo omaggio di Raffaello al Buonarroti. È un tipo scontroso, burbero, completamente chiuso in se stesso e isolato dagli altri.
dalianera:
E' strana, questa visuale. Sarebbe quanto si vede dal nord, da Roma.
dalianera:
Rappresenta la storia di un miracolo: nell'847 un incendio divampato nel rione romano di Borgo sarebbe stato spento da Leone IV con un segno di croce. Evidenti i riferimenti al tempio di Marte Ultore e al tempio di Saturno.
dalianera:
Averrois, che 'l gran comento feo.
dalianera:
I laterali fanno venire i brividi per la loro ugual bellezza.
dalianera:
Serviva lo schema.
dalianera:
Quei nudi coi braghettoni irritano alla vista. Doveva essere bellissimo appena dipinto.
dalianera:
Il più alto ideale dell'arte tra le opere antiche che si sono conservate fino a noi. Il Febo Apollo: dio della crudeltà e della morte.
dalianera:
Trionfante dopo aver tagliato la testa di Medusa, una delle 3 Gorgoni.
dalianera:
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R.V.S.M. Sono state lette come l’acronimo di Raphael Urbinas Sua Manu, realizzato da Raffaello da Urbino di suo pugno. Il messaggio non può essere più chiaro: esiste un unico responsabile per tale meraviglia.
dalianera:
Alle spalle di Alcibiade compaiono due bassorilievi davvero curiosi: un tritone sta catturando una ninfa, che prova a sfuggire all’abbraccio voglioso della creatura marina, mentre subito sopra alcune figure si muovono in preda a un ardore sfrenato.