dalianera: Anna, il volto rugoso, si erge come una statua, isolata sulla destra del dipinto, a contemplare passivamente l'azione. Stare lì, ferma, a "mirar sua figlia" come dice Dante. È cinta da una fascia grigia, il colore della saggezza degli anziani.
dalianera: La modella di nome Lena era una ragazza di una famiglia povera vicina di casa del pittore, che lui chiamò a posare. Questo provocò una reazione da parte del pretendente Mariano Pasqualone che ingelosito insultò pesantemente la ragazza.
dalianera: Chiamò a posare una modella di nome Lena. Il pretendente Mariano Pasqualone ingelosito insultò pesantemente la ragazza; Caravaggio che per queste situazioni era tagliato, non trovò di meglio che dare un’accettata al Pasqualone.
dalianera: Ho preso modelli veri, anche a costo di scandalizzare; mi premeva umanizzare il sacro anche a costo di apparire dissacrante o indecoroso.
dalianera: Abolita è ogni lontananza tra divino e umano: le mani del pellegrino che sfiorano il piedino di Gesù, ricordano lo sfiorarsi degli indici inventato dall'altro Michelangelo nella Creazione della Sistina.
dalianera: L'angelo musicante che ricorda, da dietro, il gruppo marmoreo delle Tre Grazie. L’alloro, dipinto ai piedi di Maria, allude alla sua verginità e il cardo rimanda alla futura Passione di Cristo e alla sua Resurrezione simboleggiata dal tasso barbasso.
dalianera: La scena, ispirata al Cantico dei Cantici, si svolge durante la fuga della Sacra Famiglia in Egitto. Una sosta in campagna della famiglia del falegname, quando madre e figlio si addormentano alla nenia del violino.
dalianera: "Quam pulchra es et quam decora, charissima in deliciis" tratto dal Cantico dei Cantici, del musicista primocinquecentesco Noel Baldewijn.
dalianera: Nel Luglio del 1605 ho aggredito e ferito il notaio Pasqualone a motivo della Lena, la bruna, la terza grande donna della mia vita, dopo Anna dai capelli di rame e dopo la castana Fillide.
dalianera: La Vergine gloriosa con l'ausilio del Figlio ha schiacciato la testa del serpente tortuoso e ha distrutto tutte le eresie; dal frutto benedetto del suo seno è stato salvato un mondo condannato dal peccato del nostro primo genitore.
dalianera: La Vergine, che sguscia dall’ombra affacciandosi alla soglia di luce, appare statuaria e insieme palpitante e colma d’amorevole sentimento verso i devoti che l’adorano.
dalianera: La Madonna del serpe, o Madonna dei Palafrenieri, dipinta nel 1606 per San Pietro e destinata all’altare della Confraternita dei Palafrenieri, ma poi finita nelle raccolte private di Scipione Borghese.
dalianera: Il soggetto, sulla base di un passo del Vecchio Testamento, rappresenta l’annientamento del serpente del peccato originale.
dalianera: "L'estrema povertà, gli abiti sdruciti, i piedi sporchi del pellegrino posti in primissimo piano, la povera cuffia della donna che lo accompagna, inginocchiata e, come lui, con le mani giunte in preghiera".
dalianera: «Quanto sei bella e quanto vaga, o mia carissima prediletta! La tua statura assomiglia a una palma, e i tuoi seni a grappoli d’uva. Il tuo capo è simile al monte Carmelo, il tuo collo a una torre eburnea».
dalianera: Pio IV nel 1569 aveva emesso una bolla in cui stabiliva che il serpente è schiacciato dalla Vergine con l’aiuto del Figlio, identificando col serpente la stessa eresia protestante.
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dalianera: Il Merisi fu un interprete (per quanto autonomo, spericolato, e in qualche modo “esagerato”) di una certa ala innovativa della Controriforma; e proprio di quell’ala “pauperista” che faceva capo al Borromeo e agli Oratoriani.
dalianera: “Fece una Madonna di Loreto ritratta dal naturale con due pellegrini, uno co’ piedi fangosi e l’altra con una cuffia sdrucida e sudicia".